QUALE FUTURO PER LA NUOVA EUROPA
CULTURA IN CAMMINO
Giovanna Canzano
QUALE FUTURO
PER LA NUOVA EUROPA
L’Europa di Ventotene fu pensata per il sociale.
Quella del Trattato di Maastricht per le élite finanziarie.
Ma quale futuro per la nuova Europa?
Prendendo spunto dal romanzo di
Enea Franza
Fabio Verna
Nino Galloni
Marco Saba
Guglielmo Quagliarotti
modera
Maria Gravano
sarà presente l’autore
UNIVERSITA’ INTERNAZIONALE DELLA PACE
I BANCHIERI DEL DIAVOLO – I FRATELLI BERGMEYER
Di Vito Bruschini – Newton Compton editore
In concorso per il Premio Strega
Vito Bruschini continua a stupirci con storie dove riesce a intrecciare realtà storiche con trame romanzate che catturano il lettore incollandolo alla vicenda fino all’ultima pagina.
Tanto per essere coerente con il suo stile, l’Autore parte da un fatto reale: nel 1869 Victor Hugo pubblica L’uomo che ride. Come dichiara nella prefazione è il primo libro di una trilogia dove ha intenzione di raccontare la corruzione e il degrado della società francese dell’epoca. In questo primo libro sottolinea il parassitismo e il disprezzo dell’aristocrazia per il popolo sofferente Il secondo volume lo dà alle stampe nel 1873. S’intitola Il Novantatré, si riferisce al 1793, l’anno del Terrore, dove racconta alcune drammatiche vicende della Rivoluzione. Infine nel 1880 avrebbe scritto un terzo libro, di cui però i biografi non hanno trovato traccia.
A questo punto facciamo la nostra conoscenza con Marion, la protagonista della storia, le cui vicende s’intrecciano con il misterioso manoscritto del grande scrittore francese. Marion, scrittrice mediocre, ma abilissima ricercatrice bibliografica, un giorno lo scopre nell’Archivio segreto del Vaticano.
Il libro è la denuncia di Victor Hugo contro una famiglia di Francoforte, i cinque fratelli Bergmeyer, che da rigattieri, alla fine del Settecento, diventano la più ricca dinastia della storia dell’umanità. Con i loro soldi, prestandoli ai governi dell’epoca, finanziano gran parte delle guerre dell’800 a cominciare dalle guerre napoleoniche. La strategia messa in atto non è quella di parteggiare per l’uno o l’altro contendente. Il loro unico obiettivo è quello di arricchirsi. Infatti il ramo francese dei Bergmayer finanzia Napoleone, mentre quello inglese, sovvenziona il generale Wellington. Chiunque avesse vinto, gli unici a guadagnarci sarebbero sempre stati loro. E questo fino ai nostri giorni, essendo i fratelli Bergmeyer (nome fittizio, ma i più scaltri dei lettori avranno compreso a quale dinastia si riferisce l’Autore), ancora oggi, una delle famiglie multimiliardarie al comando della finanza mondiale.
Victor Hugo nel suo manoscritto intitolato I Fratelli Bergmeyr denuncia l’immoralità della famiglia, ma il volume non viene pubblicato e scompare nell’Archivio segreto per oltre un secolo finché Marion non lo ritrova.
Dal momento che Marion viene in possesso del manoscritto accadono una serie di omicidi dove le vittime sono persone a cui lei è più legata.
Uno studioso capirà che i delitti sono tutti a sfondo esoterico. Le indagini la porteranno al castello di Houska, vicino Praga, centro di leggende, eletto dai Banchieri del Diavolo come loro covo segreto. Anche le leggende del castello sono reali, tanto che lo stesso Himmler, braccio destro di Hitler, nell’Operazione Ahnenerbe del 1935, operazione promossa per cercare le origini esoteriche del nazismo, effettuò all’interno delle mura una serie di scavi … qui la vicenda si conclude in modo sconvolgente, con una serie di inaspettati colpi di scena che coinvolgeranno Marion, la sorella Nora e i manager delle banche più potenti del mondo.
Insomma una fosca vicenda, dove fino all’ultima pagina non si riesce a capire chi sia il killer degli omicidi. Il colpo di scena finale lascerà sconcertati per la sua imprevedibilità. Eppure nel corso delle trecento pagine l’Autore ha lasciato una manciata di indizi per risolvere l’enigma, oltre a essere una seria denuncia della manipolazione mondiale da parte delle élite finanziare.
BIO
Vito Bruschini, scrittore e sceneggiatore, nato a Roma, ha scritto romanzi editi da Newton Compton e Bertoni editore. I suoi libri sono stati tradotti in dieci paesi del mondo. Ha vinto il “Premio Costa d’Amalfi libri”. Il “Premio Rossellini”. Il “Premio Charlot” di Salerno. Il “Pegasus”, premio internazionale della critica della Città di Cattolica. Il “Premio Eccellenze Napoli Cultural Classic”. Per il teatro ha scritto e diretto Sotto un cielo di bombe nell’ambito del Festival del documentario storico di Roma. Attualmente due suoi romanzi sono stati opzionati per realizzare delle serie televisive.
ENEA FRANZA Enea Franza, dottore commercialista e revisore legale. Ha lavorato al MEF, dove, vincitore di concorso pubblico a funzionario, ha ricoperto vari incarichi occupandosi di vigilanza sulla spesa pubblica. E’ stato membro del collegio sindacale di alcuni consorzi agrari in rappresentanza del MEF. Successivamente su nomina del Ministro della Funzione Pubblica membro del collegio sindacale di Formez S.p.A. e Formez Italia S.p.A. Attualmente è dirigente Consob e responsabile di due uffici: “Ufficio Consumer Protection” e “Ufficio Camera di Conciliazione ed Arbitrato”. Svolge attività di docenza in materie economiche presso varie Università Italiane ed Estere sia statali e che private. E’ direttore del Dipartimento di scienze politiche all’Università Internazionale per la Pace di Roma, delegazione di UniPeace-O.N.U e del Dipartimento di Economia della “Libera Università degli studi Svizzera” di Lugano. E’ membro di vari comitati scientifici di enti sia privati che pubblici . Da ultimo consulente della Commissione parlamentare di inchiesta per i consumatori ed utenti. E' giornalista pubblicista, autore di vari saggi sulle ragioni della crisi attuale, nonché collaboratore di varie riviste scientifiche di settore. Collabora come giornalista economico free lance con diversi quotidiani e settimanali. Attualmente direttore CONSOB.
NINO GALLONI si laurea in Giurisprudenza a Roma nel 1975 a 22 anni. Negli anni successivi svolge attività di docenza presso la stessa Università, Facoltà di Scienze Politiche, con due corsi in Storia Economica Contemporanea sull’Età Giolittiana e il New Deal di Roosevelt. Per specializzarsi in Storia Economica Americana, nel 1978, svolge una ricerca a Berkeley (CA) finanziata dal CNR e sotto la guida del Prof. Richard Webster. Nel 1979 torna in Italia, dove ha vinto un concorso per funzionario di ruolo al Ministero del Bilancio e della programmazione economica. Conosce il Prof. Federico Caffè con cui inizia un’intensa collaborazione scientifica ed editoriale. Durante gli anni Ottanta è docente a contratto: due anni alla Cattolica di Milano, poi Napoli e Modena. È membro del “Gruppo ad hoc” dell’OCSE sull’innovazione tecnologica nelle PMI. A partire dal 1981 è molto attivo all’interno del suo Ministero nella critica alle scelte di politica monetaria e gode di molto seguito nella società civile per tale impegno; viene comandato al Ministero del Tesoro per formare un think thank per capire se le politiche economiche decise in quegli anni siano obbligate o facoltative.