Maria
Strova
BURKA
"Indossato come un semplice costume di
scena, attraverso
la danza, il burka è divenuto lo strumento,
un mezzo per compiere un viaggio introspettivo
sull’essere donna" (Maria Strova)
la danza, il burka è divenuto lo strumento,
un mezzo per compiere un viaggio introspettivo
sull’essere donna" (Maria Strova)
Giovanna Canzano
(Presidente dell'Associazione Cultura in Cammino)
Introduce
Touhami Garnaoui
"Il velo di Iside"
Panel relatori
Maria Strova
"Danzare sotto il Burka?"
Anna Maria Turi
"Amiche col velo"
Rosanna Budelli
"Il velo nel Corano"
Emanuela Irace
"Il velo come arma: tra identita' e politica, cronaca di una testimonianza"
Fiorella Ippolitoni
"I capelli simbolo ambivalente: liquidi come il latte materno..ma pericolosamente sexy"
Martinica Ferrara
"Danzare nel progetto di BURKA: la mia esperienza"
Modera
Maddalena Caccavale Menza
27 febbraio 2016
H. 15 – 17.30
Sala Conferenze
Castello Orsini
FIANO ROMANO (ROMA)
(Presidente dell'Associazione Cultura in Cammino)
Introduce
Touhami Garnaoui
"Il velo di Iside"
Panel relatori
Maria Strova
"Danzare sotto il Burka?"
Anna Maria Turi
"Amiche col velo"
Rosanna Budelli
"Il velo nel Corano"
Emanuela Irace
"Il velo come arma: tra identita' e politica, cronaca di una testimonianza"
Fiorella Ippolitoni
"I capelli simbolo ambivalente: liquidi come il latte materno..ma pericolosamente sexy"
Martinica Ferrara
"Danzare nel progetto di BURKA: la mia esperienza"
Modera
Maddalena Caccavale Menza
27 febbraio 2016
H. 15 – 17.30
Sala Conferenze
Castello Orsini
FIANO ROMANO (ROMA)
Maria Strova è Direttrice Artistica dell’Associazione Omphalos e del Teatro del Respiro a Fiano Romano (RM) dove prepara nuovi talenti nella ricerca di una Danza del Ventre rivolta al teatro e alla sperimentazione coreografica.
E’ considerata tra le più importanti performer di danze orientali e grazie al suo lavoro di coreografa, danzatrice, insegnante e scrittrice è impegnata da anni nello sviluppo dell'identità culturale della Danza del Ventre e nell'accompagnare le donne a danzare con coraggio e fierezza della propria unicità. Pioniera della danza del ventre in gravidanza in Italia, interessata ai temi dell’espressione autentica nell’arte performativa, è autrice dei volumi: Il linguaggio Segreto della Danza del Ventre e di Salomè, il Mito, la Danza dei Sette Veli.
Anche Vittorio Sgarbi ha voluto accogliere il libro, scrivendo: Maria Strova rivela la grazia del Burka e persino la sua poesia. Si interroga e, nella danza, trasforma il Burka in un fiore. Omaggio e non prigione.
TOUHAMI GARNAOUI, nato in Tunisia, ha seguito gli studi universitari a Parigi, vive in Italia dal 1969, prima a Roma dove lavorava poi in Sabina a Tarano da pensionato.
Laureatosi in scienze matematiche, aerodinamiche e economia. Diplomatosi all'ENSAR (Ecolle Nationale de Statistiques et administration économique. E' stato dirigente di aziende del gruppo IRI delle partecipazioni statali. Ha avuto l'incarico di capo missione del Ministero degli Esteri per la Cooperazione allo sviluppo. Ha scritto diverse articoli su stampa e riviste nazionali e libri di storia, saggistica e teatro.
ANNA MARIA TURI Dai primi interessi filosofici ai successivi studi nel campo delle psicologie speciali, Anna Maria Turi, che vive e lavora a Roma, ha scritto numerosi libri, pubblicati in Italia e all'estero, fra i quali: “La mia verità” con Mehmet Ali Agca (Roma 1996); “La verità di Ali Agca” (Sofia 2008); “Emanuela nelle braccia dell’Islam? (Udine 2011); “Il Papa nero” (Udine 2000) . Collaboratrice di quotidiani e settimanali, ha redatto voci per importanti enciclopedie.
ROSANNA BUDELLI Dottore di ricerca in Studi su Vicino Oriente e Maghreb, ha insegnato come docente di lingua araba presso numerose università italiane e presso l’Istituto Italiano per l’Africa e l’Oriente (IsIAO ex IsMEO). Attualmente è docente a contratto di lingua e letteratura araba presso l’Università “L’Orientale” di Napoli. I suoi campi di ricerca sono la lingua e la letteratura araba; l’antropologia e le questioni di genere. Oltre a numerosi articoli scientifici e divulgativi, ha pubblicato i volumi: Il sigillo di Salomone in tre manoscritti di magia copta in lingua araba; Ascese e Visioni (raccolta di poesie dell’autore sufi contemporaneo Muḥammad al-Ḫalidī).
EMANUELA IRACE, Autrice RAI Radio 3 , giornalista, ha collaborato con le principali testate nazionali, saggista, analista in Medio Oriente, columnist per l’Unità. Al momento è impegnata come autrice e conduttrice per RAI 3. Collabora a NOI DONNE, mensile storico del femminismo italiano.
FIORELLA IPPOLITONI STRIKA - Nata a Roma, laureata in Lettere classiche alla Sapienza nel 67 con una tesi in Assiriologia sull’astrazione e il naturalismo nelle ceramiche mesopotamiche preistoriche. Già ricercatore alla Sapienza, dipartimento di Studi Orientali, dove ha tenuto corsi sull’arte preistorica del Vicino Oriente , del Golfo, e della Valle dell’Indo. Attività archeologica in Iraq, anche come esperta del MAAEE, e in altri paesi del Vicino Oriente. Specialista in Arte Preistorica del V.O., soprattutto statuette e ceramiche. Circa 50 pubblicazioni prevalentemente in inglese sull’argomento. Numerose conferenze in Italia e all’estero. Recentemente in missione in Kurdistan per conto dell’UNESCO, come esperto di ceramiche preistoriche
Laureatosi in scienze matematiche, aerodinamiche e economia. Diplomatosi all'ENSAR (Ecolle Nationale de Statistiques et administration économique. E' stato dirigente di aziende del gruppo IRI delle partecipazioni statali. Ha avuto l'incarico di capo missione del Ministero degli Esteri per la Cooperazione allo sviluppo. Ha scritto diverse articoli su stampa e riviste nazionali e libri di storia, saggistica e teatro.
MARTINICA FERRARA - Nasce in seno a un ambiente artistico fervido che la porta a anzare fin da piccola e ad essere educata alle arti performative, alla scrittura e al teatro. Figlia ed allieva di Maria Strova, ha seguito con passione il metodo musicale Jacques-Dalcroze e lo studio del Flamenco, creando la sua personale fusion di Flamenco Arabo. Apprezzata artista per la sua musicalità, forza e presenza scenica. Danzatrice nei dvd “I Segreti della Danza dei Veli”, “Mozart ’s Moon” e “Cercando Sheherazade”. Ha danzato al Teatro Valle, alla Casa dell’Architettura di Roma, all’Adonis di Città del Messico. Studentessa di Arti e Scienze dello Spettacolo all’Università la Sapienza di Roma, collabora con la testata Gufetto Mag nella recensione degli spettacoli di teatro e danza. Dal 2014 è nello staff dell’associazione culturale Omphalos e del Teatro del Respiro a Fiano Romano. Certificata CID e CONI del percorso formativo di danza orientale “L’Antiodalisca” del 2010-2014
Maddalena Caccavale Menza Ha
frequentato il corso di scrittura drammaturgica, tenuto da Eduardo De Filippo
presso l’Università La Sapienza di Roma nel 1982; Laurea con
lode in Lettere moderne, indirizzo “Storia e critica del cinema”, conseguita
presso l’Università di Roma “La Sapienza” nel 1992, con una tesi dal titolo
“Sergio Tofano e il cinema” (1930-1943)”; relatore il Prof.
Orio Caldiron, correlatrice la Prof.ssa Antonella Ottai; nel mese di
ottobre 2005 è risultata vincitrice, con borsa di studio, del concorso per il
Dottorato di ricerca XXI Ciclo in Pedagogia presso l’Università di Roma Tre e
nel maggio 2009 ha conseguito il titolo di dottore di ricerca in Pedagogia con
una tesi dal titolo “Il linguaggio delle fiabe e il cinema d’animazione Breve
viaggio nel lungometraggio italiano”. Relatrice la Prof.ssa Gianna Marrone e
correlatrice la Prof.ssa Bianca Spadolini. Ha iniziato la carriera da giornalista nel 1991 lavorando nel settore cinematografico dell’Agenzia stampa “Globalpress”
dove ha continuato a scrivere fino al 1994; dagli anni
’90 e fino al 2006 ha collaborato presso
la rivista “Film”; dagli anni ’90, ha seguito come giornalista il
Festival del Cinema di Venezia; ha
collaborato al giornale parlato per non vedenti “Audiopress” dal 1997 e “La
piazza” nel settore cronaca e spettacoli; collabora
alla rivista “Casa oggi” nel 1995; collabora
alla rivista “Filmcronache” nel 1994; lavora nella
redazione della cronaca e del settore spettacolo del quotidiano “Paese sera” negli
anni 1992-93; dal 2002
collabora alle riviste “Il Pepeverde” , “Valore scuola” e LG- Argomenti,
pubblicazioni specializzate dedicate
all’infanzia e al mondo della scuola; dal 2012
collabora, in qualità di caporedattrice della redazione romana, al giornale
cartaceo e online “Teatro Cult”. Dal 2013
collabora in qualità di redattrice al giornale Campo de’ Fiori, diretto da
Sandro Anselmi. Nel 2015-16
è stata incaricata di tenere lezioni all’Università di Roma tre presso la
cattedra di letteratura per l’infanzia, nel
febbraio 2016 ha tenuto lezione alla LUMSA presso la cattedra del prof. Gennaro
Colangelo per presentare il suo libro
“Parole e cartoons”.
Ha
pubblicato il 13 dicembre 2015 Parole e
cartoons il suo saggio sul linguaggio delle fiabe e il cinema d’animazione
(breve viaggio nel lungometraggio italiano pressoché sconosciuto) con
introduzione del Prof. Italo Spada), casa editrice Arbor Sapientiae; -a gennaio
2015 ha ripubblicato con aggiunte e modifiche il libro dal titolo Sergio
Tofano e il signor Bonaventura edito
da Kappa, con prefazione del Prof. Aldo
Musacchio ed Ermanno Detti e ricordi di Milena Vukotic, Paolo Poli e Monica
Vitti, adottato presso la cattedra di Letteratura per l’infanzia di Roma tre. Ha ultimato un saggio sull’immagine del bambino e le fiabe
elettroniche nell’ambito della ricerca sulla rilettura dell’infanzia promossa
dalla Prof.ssa Spadolini. Ha scritto
alcune fiabe per bambini in collaborazione con l’illustratrice Monica Di Folco,
in via di pubblicazione con la casa editrice Arbor sapientiae; -nel mese di
maggio 2013 ha ricevuto dall’Assessorato al Bilancio e al decentramento del
Comune di Roma nella persona della Dott.ssa Laura Pastore un premio letterario
dal titolo “Ricomincio da Roma” per il lavoro che svolge con impegno passione
e dedizione nel territorio romano; ha
pubblicato, in collaborazione con altri autori, un saggio Il viaggiatore dell’anima, dedicato al regista Ferzan Ozpetek edito
nel 2008 dalla casa editrice Kappa ( a cura della Prof.ssa Maura Di Giacinto)
dal titolo Nomadismi e appartenenze nel
contesto globale, adottato presso la
cattedra del Laboratorio di Pedagogia Interculturale presso l’Università di
Roma Tre; ha ricevuto
nel maggio 2007, il diploma d’onore per il suo libro Bonaventura: racconto e immagine, con l’introduzione di Paolo Poli
e prefazione di Ermanno Detti, nel
“Premio Internazionale Trofeo Penna d’autore di Torino”; il libro è stato adottato presso la Cattedra
di Letteratura per l’infanzia di Roma Tre; ha ricevuto,
nel maggio 1998, una “Menzione speciale” per il suo libro Bonaventura alla conquista del cinema nel premio letterario
Internazionale “Via di Ripetta” II edizione; ha
collaborato alla stesura di un libro dedicato a Carlo Ludovico Bragaglia,
regista cinematografico noto grazie ai film di Totò, intitolato Bragaglia racconta Bragaglia ed edito da
Scheiwiller nel 1997; ha
pubblicato il libro Bonaventura alla
conquista del cinema, con la prefazione del prof. Aldo Musacchio ed una
nota di Monica Vitti, edito dalla casa editrice Firenze Libri. Il libro è stato successivamente adottato dalla
cattedra di “Semiologia del cinema e degli audiovisivi” dell’Università di Roma
Tre.
Ha lavorato come attrice nella Voce della Luna (1990) di Federico
Fellini e come figurante speciale in altri film diretti tra gli altri da
Francesco Nuti, Ettore Scola, Dino Risi, Carlo Verdone, Matteo Garrone; -ha lavorato
come attrice teatrale nella compagnia di teatro napoletano musicale con Claudio
De Simone; ha
frequentato la scuola MTM diretta da Roberto della Casa e il gruppo MIM a
Firenze diretta da Orazio Costa Giovangigli, .ha recitato
presso il teatro In Trastevere, ha lavorato
come fotomodella negli anni 80-90; ha preso parte a Domenica in con Lino Banfi
nell’87-88 come corista e ballerina; ha fatto alcune interviste filmate( presenti su
youtube) a famosi personaggi del mondo del cinema e del teatro italiano insieme
al regista Enrico Di Bernart; è una giurata tecnica nel Festival del
Cortometraggio, giunto alla quinta edizione, che si svolge a Morlupo in provincia
di Roma, nel mese di agosto, il
Morlupocinefestival ,organizzato da Danilo Micheli e Mauro Scoccia.
Dal libro di Maria Strova:
“Indossato come un semplice costume di scena, attraverso la danza il Burka è divenuto per l’autrice lo strumento, il mezzo per compiere un viaggio introspettivo sull’essere donna ed ha assunto un significato, un messaggio fortemente orientato al dialogo, ad un ponte tra due differenti culture, attraverso la danza e l’espressione coreografica”.
“Indossato come un semplice costume di scena, attraverso la danza il Burka è divenuto per l’autrice lo strumento, il mezzo per compiere un viaggio introspettivo sull’essere donna ed ha assunto un significato, un messaggio fortemente orientato al dialogo, ad un ponte tra due differenti culture, attraverso la danza e l’espressione coreografica”.
“Cosa
vedi quando non rimane che guardare da una grata?
Ho
guardato me.”
Per parlare del libro di Maria Strova,
ho invitato alcuni intellettuali e giornalisti, che, con il mondo del BURKA e delle
tradizioni e cultura dei Paesi Medio Orientali, hanno un contatto non solo da
studiosi, ma fatto anche da lunghi viaggi.
Burqa è l'arabizzazione della parola
persiana purda (parda) che significa "cortina", "velo", lo
stesso significato cioè di hijab.
Il burqa è stato introdotto in
Afghanistan all'inizio del 1890 durante il regno diHabibullah Kalakānī, che lo
impose alle duecento donne del suo harem, in modo tale da "non indurre in
tentazione" gli uomini quando esse si fossero trovate fuori dalla
residenza reale. Divenne così un capo per le donne dei ceti superiori, da usare
per essere protette dagli sguardi del popolo. Fino agli anni '50 era
prerogativa dei più abbienti ma intanto si diffuse in tutto il paese.
Successivamente gli stessi ceti elevati cominciarono a non farne più uso, ma
nel frattempo era diventato un capo ambito anche dai ceti poveri. Nel 1961
venne proclamata una legge che ne vietò l'uso alle pubbliche dipendenti.
Durante la guerra civile venne instaurato un regime islamico e quindi sempre
più donne tornarono a indossarlo fino al divieto assoluto di mostrare il volto
imposto a tutte le donne dal successivo regime teocratico dei ṭālebān.
Nel convegno i relatori si
soffermeranno a descrivere come nasce quest’abbigliamento femminile e, quali
sono i motivi per i quali è stato imposto alle donne.
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