Giovanna Canzano
incontra intellettuali e politici

venerdì 16 maggio 2025

ITALO ABATE 'Marmora, Storia e Simbolismo nel mondo romano

 

 

ITALO ABATE 'Marmora, Storia e Simbolismo nel mondo romano


       



Giovanna Canzano

Presidente di Cultura in Cammino

presenta il libro

 

di Italo Abate

Premio letterario per la saggistica inedita

“I Murazzi 2024”

Partecipa alla narratio

Carlo Di Lieto

Docente di Letteratura Italiana, Università degli Studi “Suor Orsola Benincasa” di Napoli

GALLERIA LA PIGNA

 Palazzo Maffei Marescotti, via Della Pigna, 13/a, Roma

15 maggio 2025 ore 17:00

Con la narrazione del mondo romano, saranno commentati i vari tipi di marmo - utilizzati nell’architettura, nella statuaria e nell’arredo delle domus dell’aristocrazia romana - estratti dal II sec. a.C. al tardo impero nelle province orientali e occidentali dell’impero; cipollino rosso, verde antico, porfido rosso, alabastro cotognino, lychnites, pentelico, pavonazzetto, lunensis… sono le accattivanti denominazioni dei marmorari romani per indicare la loro provenienza dall’Egitto, dall’Asia Minore, dalla Grecia, …;  il marmo - pietra grezza – ha subito adattamenti, reimpieghi; è stato trascinato lungo percorsi e sentieri di montagna, attraversato fiumi e mari; scolpita, rimodellata nelle officinae del Campo Marzio, di Atene, Docimium e Afrodisia; eretta nei pronao, nei templi, colonnati e porticati; pavimentato basiliche, poi distrutta, devastata, scomposta, trasportata da una città all’altra, dai fori ai musei, dalle terme alle basiliche, riadattata per nuovi impieghi in altri ambienti; assemblata ed associata ad altri marmi, ma pur sempre bella, splendente, immutabile, ricca di fascino e storia,  orgogliosa di essere la più bella delle pietre. Ogni civiltà ha avuto la sua pietra, il suo mito, la sua leggenda, la sua storia ed il suo significato arcano. Età classica, ellenismo, medioevo, rinascimento, neoclassicismo non hanno potuto fare a meno dei marmi per comunicare la bellezza di Venere, l’armonia dell’architettura, lo splendore dell’arte. I resti dei marmi antichi ancora oggi comunicano il messaggio di Ovidio: “tutto cambia, nulla muore”.

 


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